Un festival per elevare lo sguardo, scoprire le radici, cercare il sacro, aprirsi all’inatteso…

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Monteleone di Fermo
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Smerillo
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giovedì 17 luglio
Smerillo | ore 17:30

Le parole tra la vita e l’arte

con Cecilia Casadei e Gianluca Panareo

Una introduzione a più voci per riflettere sulle parole come espressioni del pensiero che accompagna l’agire dei nostri giorni. Uno sguardo sulle parole che investono anche il fare dell’arte. E anticipare che da una parola può anche nascere una performance.

GIANLUCA PANAREO (1988) Vive e lavora tra Pesaro e Milano. Si è formato nel campo del teatro e del cinema, ma nel tempo ha progressivamente svuotato questi linguaggi, riducendone l’apparato scenico e narrativo a una pura dinamica simbolica. La sua pratica artistica si concentra sull’uso di macchine, processi chimici, fisici e biologici, impiegati come dispositivi espressivi e rituali: strumenti attraverso cui dare forma a riti contemporanei, radicati nei luoghi e negli elementi del mondo attuale. La dinamica diventa azione, l’azione trasforma la materia, la materia genera suono, vibrazione, diventa traccia di concetti, simboli, allegorie per un’indagine poetica e visionaria che cerca forme di spiritualità all’interno della società industriale e virtuale.

CECILIA CASADEI Critica curatrice e giornalista d’arte, già docente di Filosofia e vice presidente dell’Accademia delle Belle Arti di Urbino, è perito e consulente d’arte per il Tribunale di Pesaro. Membro e presidente di giuria in premi d’arte, autore di articoli e testi critici per riviste specializzate e cataloghi monografici. Di recente ha pubblicato saggi per Edizioni Franco Angeli e per la collana Dalla parte dell’uomo a cura di Paola d’Ignazi (Affinità Elettive Edizioni). Il suo ultimo libro L’arte I giorni Le parole (2024, edizioni Quaderni del Consiglio Regionale delle Marche) è stato presentato al Salone del Libro di Torino 2025.

Smerillo | ore 18:00

A precipizio giù, verso l’insondabile

con Luca Manzi

Da più parti si alzano voci allarmanti sullo stato di salute della lingua italiana, che potrebbe far temere che sia sull’orlo del precipizio tra invasione di anglismi, crescita di usi scorretti, impoverimento lessicale da parte delle giovani generazioni. La situazione è proprio questa? E ci sono comunque dei modi per invertire la rotta? Il presidente dell’Accademia della Crusca propone un quadro della situazione e presenta il proprio punto di vista.

PAOLO D’ACHILLE È professore ordinario di Linguistica Italiana presso il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università Roma Tre. Dall’aprile 2023 è Presidente dell’Accademia della Crusca, di cui è socio ordinario dal 2013. È responsabile del Servizio di consulenza linguistica e direttore del periodico La Crusca per voi dal 2015, membro del comitato scientifico del periodico in rete Italiano digitale dal 2018. Si è occupato di vari temi e problemi di storia della lingua italiana, ma anche di vari aspetti dell’italiano contemporaneo. Ha ricevuto diversi premi e gli è stato conferito il grado di Ufficiale dell’Ordine delle arti e delle lettere; ha, inoltre, condotto ricerche sulla situazione linguistica romana e ha pubblicato nel 2023, insieme a Claudio Giovanardi, il Vocabolario del romanesco contemporaneo.

Smerillo | ore 18:45

Poesia: volo e precipizio

con Daniele Mencarelli

Nessuna lingua ha sfidato i margini dell’umano come quella poetica, sia innalzandosi verso le vette del sublime, sia sprofondando ai confini del disumano verso i baratri sconosciuti all’umano stesso.

DANIELE MENCARELLI (1974) Poeta e narratore. La sua più recente opera poetica è Degli amanti, non degli eroi (2024, Mondadori). Del 2018 è il suo romanzo d’esordio, La casa degli sguardi, Mondadori (premio Volponi, premio Severino Cesari opera prima, premio John Fante opera prima). Nel 2020 esce Tutto chiede salvezza, (2020, Mondadori), finalista al premio Strega, vincitore del premio Strega Giovani, del premio Segafredo Zanetti-un libro un film, e del premio Anima per il sociale. Da questo romanzo è stata tratta per Netflix la serie omonima, con regia di Francesco Bruni. Sempre tornare (2021, Mondadori, premio Flaiano) chiude la sua ideale trilogia autobiografica. Nel 2023, sempre per Mondadori, è uscito Fame d’aria (premio Clara Sereni). Collabora, scrivendo di cultura e società, con quotidiani e riviste. Brucia l’origine (2024, Mondadori) è il suo ultimo libro.

Smerillo | ore 21:30

La montagna, il cielo, ma sotto, il precipizio

Matteo Della Bordella dialoga con Andrea Bianchi

Dalle Alpi alla Patagonia, dalla Groenlandia al Pakistan, l’esperienza dell’alpinista Matteo Della Bordella va oltre la cronaca sportiva e ci spiega che scalare significa innanzitutto scoprire sé stessi, inventare e inventarsi costantemente, imparare l’arte della perseveranza, dell’accettazione e della rinuncia. Ma anche essere pronti a fare i conti con il precipizio, con le cadute e le sconfitte e ammettere i propri errori.

MATTEO DELLA BORDELLA Dopo una laurea in Ingegneria gestionale, si è dedicato a tempo pieno all’alpinismo. Nel 2006 è entrato a far parte del gruppo dei Ragni di Lecco, iniziando a girare il mondo in cerca di nuove sfide su pareti vergini da scalare e territori remoti. Pratica un alpinismo ove è limitato al massimo l’utilizzo della tecnologia e degli aiuti esterni, in un confronto ad armi pari con la montagna. Ha pubblicato La via meno battuta. Tutto quello che mi ha insegnato la montagna (2024, Rizzoli) e La vetta della vita (2024, Rizzoli).