L’immagine che abbiamo della montagna è quella di un luogo ameno, un posto dove riposarsi dalla fatica della vita frenetica in città.
Una lettura idealizzata della natura, che trascura però, l’asprezza della vita in un territorio in realtà duro e difficile da piegare, un “precipizio” per gli uomini che ne fanno la loro casa. Eppure, proprio abbandonando la vita artificiale da cittadino si possono scoprire gli insegnamenti che la montagna può veicolare – l’attesa, il limite, il tempo, il bastare a sé stessi. Elementi questi che emergono in modo spontaneo dal romanzo, non una lezione sulla montagna, ma un’esperienza di vita.
LUCA SALTINI Dopo la laurea in Filosofia e il dottorato di ricerca in Lettere, ha svolto attività di ricerca presso alcuni atenei svizzeri ed è ora collaboratore scientifico della Biblioteca cantonale di Lugano. Ha realizzato, come autore o curatore, una quarantina di pubblicazioni scientifiche e curato presso diversi istituti culturali oltre un centinaio di mostre su temi storici, letterari, artistici. È autore di narrativa. Ha pubblicato i romanzi Tattoo (2012, Fernandel), Il demolitore di camper (2013 Fernandel, 2020 Dadò), da cui è stato tratto l’omonimo film prodotto dalla Televisione Svizzera, Periferie (2015, Alla chiara fonte), Una piccola fedeltà (2018, Giunti), Scrivimi dal confine (2023, Piemme), Sarà la montagna (2024, Neri Pozza). Per ragazzi ha pubblicato il romanzo Lo scivolo di luce (2024, Giunti).