Un festival per elevare lo sguardo, scoprire le radici, cercare il sacro, aprirsi all’inatteso…

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SMERILLO

Smerillo è un piccolissimo Borgo medievale, il più piccolo della Provincia di Fermo, con solo 300 abitanti.
Arroccato su un crinale roccioso, Smerillo con le sue case in pietra, i vicoli silenziosi, è il paese delle illimitate vedute panoramiche, degli ampi spazi e niente altro. Perché a Smerillo non c’è veramente nulla, non si compra e non si vende nulla, però ci sono i colori, gli odori, i silenzi, i panorami sconfinati e proprio per questo Smerillo offre la possibilità di trovare l’essenziale.
In questo contesto di straordinaria bellezza ed essenzialità, che parla di coesione sociale, convivialità e tradizioni popolari, Smerillo è diventato ambientazione ideale per un Festival che offre la possibilità di riconnettersi con il proprio Io più profondo.
Il piccolo Borgo è anche denominato “Cittadella della Poesia”, in quanto punto di incontro di poeti e persone di cultura che desiderano guardare il mondo dall’alto, lanciando ogni volta un messaggio culturale forte.

Fu fondato probabilmente nel IX secolo.
Si possono visitare il borgo fortificato, gli affreschi nella Chiesa romanica di S. Caterina (XIII secolo), i resti delle mura castellane e della Rocca Medievale dell’antico Castrum Smerilli, la Chiesa Parrocchiale dei SS. Pietro e Paolo, il mulino ad acqua del 1700 sul fiume Tenna nella frazione Val di Tenna. Singolare è la Fessa”, una spaccatura nella roccia arenaria ricca di fossili pliocenici, meta di turisti e studiosi di paleontologia.

A Smerillo hanno sede il CEA Bosco di Smerillo, che propone attività di vario genere e la cui sede è il Museo delle Scienze Naturali, oltre al Museo di Arte Contemporanea e il Museo dell’Arte dei Bambini.

MONTE SAN MARTINO

Monte San Martino è un villaggio medievale di circa 700 abitanti appollaiato su una collina nei Monti Sibillini, a 600 metri slm, tra le province di Fermo e Macerata. La chiesa di San Martino domina il borgo dal punto più alto. Custodisce al suo interno ben 4 preziosi polittici quattrocenteschi (tre di Vittore Crivelli, tra cui una Madonna con Bambino e Santi, realizzata insieme al fratello Carlo, e uno di Girolamo de Giovanni). Si può giungere alla chiesa da una strada circolare che parte da un parcheggio nella parte bassa del paese e che sale fiancheggiando le antiche mura della città. Scendendo dalla chiesa di San Martino, si arriva alla piazza centrale dove sorge la Chiesa di Sant’Agostino. L’origine di Monte San Martino probabilmente risale al periodo delle prime grandi espansioni del territorio romano verso gli Appennini Centrali. Sicuramente è attestato il passaggio dei Franchi nel X secolo, in seguito al quale il borgo ricevette il nome attuale, in onore di Martino Vescovo di Tours. Il borgo, di parte guelfa, ebbe dal Papa vari privilegi, tra cui poter essere governato da famiglie nobili del paese. Divenne libero comune nel 1240.

MONTELEONE DI FERMO

Monteleone di Fermo, con i suoi circa 400 abitanti, si erge sulle colline fermane a circa 427 m. sul livello del mare, a metà strada tra la catena dei Monti Sibillini e la costa adriatica. E’ un delizioso borgo storico, i cui primi insediamenti risalgono al periodo piceno e romano. Ha avuto un forte sviluppo nel medioevo che ha portato alla realizzazione di un piccolo castello, di cui si possiedono notizie sin dal 1100 d.C. Vanta ancora resti di mura castellane e il nucleo abitato presenta immutati caratteri di architettura medioevale.

Di particolare interesse è la Torre ad esagono irregolare (XIII-XIV sec.), già elemento centrale dell’antico Castello di Torre Casole insieme alla corte del X-XI sec. di San Maroto oggi nella Chiesa parrocchiale dedicata a S. Marone.
Oltre alla Chiesa di San Marone Martire, costruita nel XV secolo accanto ad un convento di frati agostiniani, vi sono altri edifici di architettura religiosa: la Chiesa della Madonna della Misericordia, che prende il nome dall’affresco dell’altare maggiore; la Chiesa di San Giovanni Battista, costruita sulle mura dell’antico castello nei secoli XII-XIV, e la Chiesa rurale della Madonna di Loreto.
Il paesaggio di Monteleone di Fermo è caratterizzato dai calanchi, solchi di erosione, e da vulcanelli di fango, modeste eruzioni melmose del sottosuolo che si verificano sporadicamente.